Il Libro del Cortegiano by Baldassare Castiglione

Il Libro del Cortegiano by Baldassare Castiglione

autore:Baldassare Castiglione [Castiglione, Baldassare]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-17T12:23:11+00:00


Allora il signor Gasparo, “Queste,” disse, “messer Cesare, credo che non siano al mondo oggidì.” Rispose messer Cesare: “Io non voglio ora allegarvi le antiche; dicovi ben questo, che molte si trovariano e trovansi, che, in tal caso non si curan di morire. Ed or m’occorre nell’animo che quando Capua fu saccheggiata dai Franzesi, che ancora non è tanto tempo che voi nol possiate molto bene avere a memoria, una bella giovane gentildonna capuana, essendo condotta fuor di casa sua, dove era stata presa da una compagnia di Guasconi, quando giunse al fiume che passa per Capua finse volersi attaccare una scarpa, tanto che colui che la menava un poco la lassò, ed essa sùbito si gittò nel fiume. Che direte voi d’una contadinella, che non molti mesi fa, a Gazuolo in Mantoana, essendo ita con una sua sorella a raccôrre spiche ne’ campi, vinta dalla sete entrò in una Op. Grande biblioteca della letteratura italiana 193

ACTA G. D’Anna Thèsis Zanichelli

Baldassar Castiglione Il libro del Cortegiano Libro terzo

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casa per bere dell’acqua; dove il patron della casa, che giovane era, vedendola assai bella e sola, presala in braccio, prima con bone parole, poi con minacce cercò d’indurla a far i suoi piaceri; e contrastando essa sempre più ostinatamente, in ultimo con molte battiture e per forza la vinse. Essa così scapigliata e piangendo ritornò nel campo alla sorella, né mai, per molto ch’ella le facesse instanzia, dir volse che dispiacere avesse ricevuto in quella casa; ma tuttavia, caminando verso l’albergo e mostrando di racchetarsi a poco a poco e parlar senza perturbazione alcuna, le diede certe commissio-ni; poi, giunta che fu sopra Oglio, che è il fiume che passa accanto Gazuolo, allontanatasi un poco dalla sorella, la quale non sapea né imaginava ciò ch’ella si volesse fare, sùbito vi si gittò dentro. La sorella dolente e piangendo l’andava secondando quanto più potea lungo la riva del fiume, che assai velocemente la portava all’ingiù; ed ogni volta che la meschina risurgeva sopra l’acqua, la sorella le gittava una corda che seco avea recata per legar le spiche; e benché la corda più d’una volta le pervenisse alle mani, perché pur era ancor vicina alla ripa, la costante e deliberata fanciulla sempre la rifiuta-va e dilungava da sé; e così fuggendo ogni soccorso che dar le potea vita, in poco spacio ebbe la morte; né fu questa mossa dalla nobilità di sangue, né da paura di più crudel morte o d’infamia, ma solamente dal dolore della perduta verginità. Or di qui potete comprendere quante altre donne facciano atti dignissimi di memoria che non si sanno, poiché avendo questa, tre dì sono, si po dir, fatto un tanto testimonio della sua virtù, non si parla di lei, né pur se ne sa il nome. Ma se non sopragiungea in quel tempo la morte del vescovo di Mantua, zio della signora Duchessa nostra, ben saria adesso quella ripa d’Oglio, nel loco onde ella se gittò, ornata d’un bellissimo sepulcro per memoria di così gloriosa anima, che meritava tanto più chiara fama dopo la morte, quanto in men nobil corpo vivendo era abitata.



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